“Se non si misura qualcosa, non si può migliorarla”
William Thomson Kelvin
Fisico Britannico [1824-1907]
Cos’è l’IAQ
IAQ è acronimo di Indoor Air Quality, ossia della Qualità dell’aria all’interno dei locali chiusi quali uffici, scuole, abitazioni, negozi, ristoranti …
Il concetto di qualità dell’aria è molto amplio e comprende:
- corretta temperatura e umidità dell’aria
- aria priva di inquinanti provenienti dall’esterno (particolato, pollini, benzene …)
- aria priva di inquinanti generati all’interno (CO, particolato, radon, formaldeide …)
- corretta velocità e temperatura delle correnti d’aria che colpiscono gli occupanti.
Una corretta IAQ dell’aria garantisce basso rischio di contrarre patologie respiratorie, permette alle persone di lavorare in modo più produttivo e ai più giovani di apprendere più efficacemente.
Alcuni dei parametri che definiscono la IAQ sono regolamentati da opportune leggi e decreti, altri invece sono definiti da norme tecniche europee e nazionali.
In ogni caso una corretta IAQ non può prescindere da un ricambio dell’aria proporzionale alle dimensioni del locale, al suo utilizzo e soprattutto dal numero degli occupanti.
Come garantire l’IAQ
Il primo passo per garantire l’IAQ è quello di misurare in modo scientifico e sistematico nel tempo alcune delle grandezze che definiscono l’IAQ stessa.
Possiamo distinguere 3 gruppi di grandezze, utili alla misura dell’IAQ nell’ambiente ossia:
– Grandezze fondamentali ed universali quali:
- Temperatura, misurata in °C. E’ la più nota delle grandezze fisiche dell’aria legata alla sensazione di comfort
- Umidità relativa, espressa in %.
Un suo valore troppo elevato può concorrere alla diffusione di batteri e muffe, un valore troppo basso facilità la diffusione di virus e polveri.
– Inquinanti specifici, che meritano di essere monitorati solo in casi specifici:
- Particolato (PM10, PM2,5…), misurato in μg/m³ Sono composti da particelle solide di diametro pari a 10, 2,5 … μm quali polveri, pollini, prodotti della combustione …la loro ridotta dimensione supera la barriera degli alveoli polmonari permettendo il loro assorbimento da parte del sangue.
- Monossido di carbonio o CO, misurato in ppm (parti per milione)
- NOx
- Formaldeide
- Radon
– Valori «sentinella», ossia che permettono di ottenere informazioni a prescindere dalla loro non tossicità:
- Anidride Carbonica o CO2, misurata in ppm (parti per milione) Gas presente in natura, atossico, prodotto prevalentemente dal metabolismo umano o da processi di combustione.
- Sostante Organiche Volatili o VOC, senza unità di misura.
E’ un valore include qualsiasi sostanza organica senza alcuna distinzione/selezione della sua natura chimica.
Importanza del CO2
Il CO2, ossia l’anidride carbonica contenuta nell’aria, è il «tracciante» più utilizzato per verificare se la ventilazione negli ambienti è adeguata al loro affollamento e alle attività svolte al suo interno.
Infatti una buona ventilazione, tramite aria opportunamente filtrata, è sempre condizione indispensabile per rimuovere le sostanze inquinanti e gli elementi patogeni presenti nelle stanze.
Il CO2 non è propriamente una sostanza inquinante. E’ Presente in natura nell’aria esterna in percentuale pari a circa 0,04% ossia 400 ppm (parti per milione). Maggiore è la sua concentrazione, minore sarà quella dell’ossigeno O2 che appunto è stato «consumato» per produrla.
Per questo motivo il CO2 ha una «doppia valenza»:
- in senso «relativo», la differenza di concentrazione tra ambiente interno ed esterno (o ΔCO2) è una dei migliori indicatori dell’adeguata ventilazione degli ambienti. Un valore di ΔCO2 inferiore a 1000 ppm indica una ventilazione adeguata all’affollamento dell’ambiente stesso e quindi condizioni di aria salubre. Un valore di ΔCO2 superiore a 1200 ppm indica una ventilazione insufficiente per l’affollamento dell’ambiente stesso con possibile aumento del rischio per gli occupanti.
- in senso «assoluto», una concentrazione troppo elevata di CO2 implica una bassa concentrazione di O2 (normalmente pari al 21%). Quando la concentrazione di CO2 supera i 5.000 ppm, la concentrazione di ossigeno è <20,5% e le funzioni cognitive degli occupanti iniziano a degradare rapidamente. Quando la concentrazione di CO2 supera i 15.000 ppm, la concentrazione di ossigeno è <19,5% gli occupanti iniziano ad accusare malesseri e svenimenti fino al possibile decesso per asfissia.
IAQ e Certificazione Energetica degli Edifici
Una corretta ventilazione all’interno degli edifici è sinonimo sia di una IAQ adeguata (come riconosciuto dalle norme UNI 10339 e UNI EN 16798-1) sia di una prestazione energetica molto elevata.
A tal proposito proprio la norma UNI EN ISO 52120-1 definisce come sia indispensabile, per ottenere la certificazione A o B degli edifici residenziali e del terziario, dotare ciascuna stanza di sistemi di ventilazione «on-demand».
Questa caratteristica implica che la portata di aria immessa deve essere proporzionale all’affollamento della stanza, affollamento che può essere determinato grazie a sensori di CO2.
La modulazione della portata di aria, unito al recupero dell’energia posseduta dall’aria espulsa, consentono agli edifici di raggiungere due importanti obbiettivi: avere ambienti con aria salubre, avere un basso consumo energetico.
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Norme e leggi su ventilazione e IAQ
Da molti anni, numerose Leggi e Decreti italiani definiscono i casi in qui è necessario assicurare uno specifico ricambio di aria esterna per garantire un adeguato IAQ.
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Molte norme italiane (UNI) ed europee (EN) definiscono lo stato dell’arte per la ventilazione e la qualità dell’aria.
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IAQ nelle Scuole
Oltre 8 Milioni di studenti delle scuole dell’infanzia, Primaria e Secondaria, quasi 2 Milioni di studenti dell’Università e oltre 1 Milione di dipendenti tra personale Docente, ATA, Ricercatori …
Più di 12 Milioni di persone passano almeno 15 anni della loro vita in ambienti ad elevato affollamento e basso IAQ, con conseguente alto rischio di contrarre malattie alle vie respiratorie (e non solo).
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I 7 elementi essenziali per un’aria interna sana
In media, passiamo circa il 90% della nostra vita in ambienti chiusi e respiriamo 12.000 litri d’aria ogni giorno dando per scontato che l’aria negli edifici sia “pulita” e non danneggi la nostra salute. Ma le variabili essenziali come umidità, CO2, concentrazione di VOC fino ad oggi non venivano quasi mai misurate e indicate.
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